Il grido dell’Amazzonia

Dal 9 al 22 dicembre presso l’Auditorium di San Filippo (via La Salle, dietro la Chiesa).

Perché una mostra sull’Amazzonia?

A ottobre si è tenuto in Vaticano il Sinodo sull’Amazzonia: la straordinarietà della convocazione voluta da papa Francesco è dovuta a vari motivi.

Innanzitutto un grave problema di possibilità  di evangelizzazione, in un area comprendente 7 milioni e mezzo di chilometri quadrati  (circa tre quarti della superficie Europea). Non vi sono abbastanza  sacerdoti e spesso la presenza di un prete od una suora in un villaggio è limitata a  solo due o tre volte all’anno.

Un territorio vastissimo che comprende non solo l’Amazzonia come solitamente la consideriamo  (la porzione brasiliana della grande area di foresta Amazzonica). Ma tutti i nove Paesi : Bolivia, Brasile, Colombia, Ecuador, Perù, Venezuela, Suriname, Guyana e Guyana Francese), da cui la grande foresta in America Latina si estende ed è accompagnata dal bacino idrico del Rio delle Amazzoni.

In questa macro area abitano un mosaico diversificato di popoli  circa 400 popoli indigeni. Ognuno con la propria cultura, miti, lingua. Sono accomunati dal sopravvivere tramite una agricoltura di foresta e fluviale. Alcune persone stanno  invece vivendo in modo più vicino alla nostra civiltà moderna.

Basti pensare alle città di Manaus e Belem divenute ormai due metropoli di 2 milioni e mezzo di abitanti ciascuna, con moderni ponti che attraversano il Rio delle Amazzoni, centri commerciali, e complessi residenziali esclusivi e protetti dai vigilantes.

Tuttavia  vi è una notevole disparità tra chi ricerca la fortuna nella grande metropoli e poi si ritrova sul marciapiede.

In foresta vi sono violenze contro gli indios , con circa 1071 i casi di violenza documentati dalla Chiesa Cattolica Brasiliana dal 1985 ad oggi.

Perché l’Amazzonia è minacciata con i suoi abitanti?

La deforestazione è in notevole aumento raggiungendo livelli record. Si abbattono gli alberi per sfruttare il legno pregiato ma anche per avviare nuove piantagioni  di canna da zucchero, soia, terreni per allevamento di bovini.

Altro grave problema è lo sfruttamento minerario. L’industria globale richiede oggi minerali molto preziosi e come oro, argento, titanio, diamanti, ferro, rame, idrocarburi come petrolio e gas naturale ; così si devasta la foresta e lo spazio dove tali popolazioni vivono per ottenere questi vantaggi .

Nella mostra, oltre alla trattazione di questi gravi problemi, verranno ricordate le figure di alcuni testimoni, missionari che hanno, in alcuni casi, dato anche la loro vita per l’evangelizzazione dei popoli amazzonici.

La mostra è a cura del PIME, Pontificio Istituto Missioni Estere.

 

Andrea Grosso
Gruppo Missionario della Parrocchia di San Paolo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *